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Moduli Fotovoltaici: lo smaltimento è una vera miniera!

Da un modulo si recuperano 15 kg di vetro; 2,8 kg di plastica; 2 kg di alluminio; 1 kg di polvere di silicio e 0,14 kg di rame. Praticamente una ricchezza!!!

L’energia solare è ormai una fonte non trascurabile nel mix energetico italiano. Sono circa 550 mila gli impianti fotovoltaici in funzione in Italia, per oltre 100 milioni di moduli fotovoltaici installati. Una volta giunti a fine vita, questi moduli dovranno essere smaltiti adeguatamente come richiesto dalla direttiva europea sui Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Per legge, sono i produttori e gli importatori dei moduli a doversi occupare della corretta gestione del fine vita dei prodotti che immettono sul mercato, aderendo a un consorzio dotato di un’adeguata struttura operativa e finanziaria. Il grosso del mercato del riciclo dei moduli prenderà avvio tra alcuni anni, visto che tipicamente il tempo di vita di un impianto fotovoltaico è di 35-40 anni. Ma con i prezzi e le efficienze dei moduli in vendita oggi, in taluni casi risulta già vantaggioso effettuare il repowering degli impianti, cioè sostituire i vecchi moduli con quelli di ultima generazione che garantiscono efficienze maggiori. Quindi diventa necessario già adesso garantire il loro corretto smaltimento, recuperando e rimettendo nel ciclo della produzione tutti i materiali di cui sono composti.

SMALTIMENTO – Per smaltire e recuperare i moduli fotovoltaici è necessario per prima cosa separare le singole componenti del sandwich: l’alluminio della cornice; il vetro che copre superiormente il modulo; il silicio e i metalli, come l’argento, che compongono le celle solari; il rame dei collegamenti elettrici tra le celle. Nello stabilimento di Malo si riesce a recuperare in peso quasi il 98% di ogni modulo fotovoltaico. Da un modulo di 21 kg si possono recuperare in media: 15 kg di vetro (il vetro rappresenta il 70% circa del peso complessivo di un modulo solare); 2,8 kg di materiale plastico; 2 kg di alluminio; 1 kg di polvere di silicio e 0,14 kg di rame. Il vetro dei moduli solari è di altissima qualità e viene pagato bene, la polvere di silicio, utile nelle fonderie di ghisa, non può essere riutilizzata per la costruzione di nuove celle fotovoltaiche in quanto contiene ancora una certa percentuale di vetro. Stiamo inoltre sperimentando un processo per l’estrazione di argento dalla polvere di silicio. Il metallo infatti ricopre in forma di pasta le celle con percentuali anche superiori al 4%. Questo nuovo processo contribuirà a coprire i rilevanti costi della raccolta dei moduli esausti. La plastica che recuperiamo viene riciclata per realizzare contenitori e vasi».